Verdi to Bottesini (Milano, 13 Jan 1872)
Caro Bottesini,
Prima di tutto ti ringrazio dello zelo grandissimo da te dimostrato per l'esecuzione dell'Aida, e mi rallegro teco del talento nello interpretare la medesima. Poi ti dirò che ti sono obbligatissimo per le osservazioni delle ultime tue lettere, delle quali trarrò profitto. Amen dunque su questo. Ti ringrazio di nuovo e disidero continui il successo.
Io ho qui incominciate le prove, ma il diavolo ci ha messo le corna, facendomi ammalare Cappono. Bisogna accontentarsi di Fancelli, e non vi è rimedio.
Abbiamo qui quest'anno buoni elementi d'orchestra e cori... di questi circa 120 e 90 professori d0orchestra. Si sente una sonorità grossa rotonda senza urli di tromboni.
Non avremo certro la ricchezza di mise en scène del Cairo, ma sarà conveniente, ed in fine se il diavolo, ripeto, non continua a metterci le corna, qualche cosa si potrà ottenere.
In questi giorni ho fatto una sinfonia per l'Aida. Fammi il piacere di dire a Draneht Bey she se produrrà qualche effetto, mi farò un dovere di mandargliera subito onde sia unita allo spartito del Cairo.
Quando hai mezz'ora di tempo dammi notizie tue e del teatro.
La Peppina ti saluta tanto ed io ti stringo le mani e mi dico
tuo aff. G. Verdi.
Source: Autografo verdiano alla Biblioteca del Conservatorio di Musica di Milano, pubblicato da A. Carniti sul volumetto In memoria di G. B., Crema 1921, pagg. 38-39, Lettera pubblicata pe la prima volta da TEodoro Costantini in Sei lettere inedite di giuseppe Verdi a Giovanni Bottesini, Trieste, Edizioni Schimdl & Co., per le feste centenarie del Regio Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, 1908
Published in: Inzaghi: Giovanni Bottesini p135, carteggio 93