Verdi to Bottesini (Genova, 10 Oct 1871)
Caro Bottesini,
T'ho scritto due giorni fa, e non t'ho pregato di cosa di cui mi sta tanto a cuore. Quello che non ho fatto allora lo faccio adesso.
Ti prego dunque caldamente a volermi dare notizie dell'ultimo duetto appena avrai fatto due o tre prove d'orchestra. Non ti rincresca scrivermi due o tre parole appena lo avrai provato bene in orchestra ed altre due parole dopo la prima recita, che mi dicano l'effetto sincero di questo pezzo. Tu, leggendo lo spartito, capirai che io ho messo tutta la cura in questo duetto, ma appartenendo esso al genere (diṛ vaporoso) potrebbe darsi che l'effetto non corrispondere ai miei desideeri. Dimmi dunque schiettamente tutta la verità, che questa verità potra essermi utile. Parlami solo del 3/4 in re b (il canto di Aida) e dell'altro canto a due in sol b. Dimmi del canto dell'istrumentale sempre dal lato effetto.
Aspetto dunque queste due lettere, una dopo alcune prove d'orchestra, l'altra dopo la prima recita. Io te ne saṛ gratissimo.
Salutandoti anche a nome della Peppina mi dico
tuo aff. G. Verdi.
Source: Autografo verdiano alla Biblioteca del Conservatorio di musica di Milano, pubblicato da A. Carniti nel volumetto In memoria di G. B., Crema 1921, pagg. 37-38. Lettera pubblicata per la prima volta da Teodoro Costantini in Sei lettere inedite di Giuseppe Verdi a Giovanni Bottesini per le feste centenarie del Regio Conservatorio Giuseppe Verdi, Milano 1908, Edizioni C. Schimdl & Co., Trieste
Published in: Inzaghi: Giovanni Bottesini p134, carteggio 87