Bottesini to Paolo Serrao (Bath, 26 Oct 1862)
Mio carissimo Paolo,
Ti ho scritto un'altra volta ma non avendo avuto riscontro nè notizia per partedella Claudina temo non abbi ricevuto niente; questo dico per provarti che non ti dimenticai, e che continueró sempre che avròun po'di tempo a darti mie notizie che son certo ti sono grate. Non ti voglio annojare con descrizioni del mio viaggio attuale; la Claudina di avrà già detto il modo come si deve suonare, mangiare, viaggiare e vestirsi; sempre d'un colore è la storia; la domenica sola si respira un po' di calma e me ne servo per scriverti in fretta quete poche righe.
Beale mi sta pagando di settimana in settimana e per non imbrogliare la facende incasso le 23 sterline; così alla fine di Novembre sarò padrone di 100 lire che ti spedisco infallibilmente. Siccome però non ho avuto ancora il piacere di parlaci perchè al mio passaggio da Londra stava assente credo che nella prossima mia potrò sciverti di mandare la cambiale come abbiamo combinato. In tutte le maniere sta pur tranquillo e sicuro che non spendo un centesimo inutilmente e che voglio provarti quanto sia meritevole della tua amicizia.
Mio caro Paolo, come trovare espressioni per ringraziarti di tutte le tue gentilezze? Sono tante ed infinite che non potrò mai arrivare a sdebitarmene. La mia riconoscenza però ti proverà sempre d'averle usate con un vero amico e con un galantuomo. La Claudina pare sia vicina a fare un contratto al S. Carolo. Consigliala in ogni caso e continua ad adjutarci sino a miglior tempo. Il pezzo della Lucia piace immensamente e quello che mi fa stupore si è che piace anche me. Difatti lo suono con piacere. Il Duetto con Sainton va benissimo. Il resto della compagnia è composto some sai dalla Goddard che suona il pianoforte divinamente e specialmente Mozart. I cantati urlano e stuonano come in Italia. A Manchester dovrò dirigere l'orchestra per qualche rappresentazione d'opera. La sola cosa che mi fa stare di manumore è il dover passare il canal S. Giorgio per andare a Dublino. Se il tempo continua cosí tanto perverso la sarà una travesara fatale.
L'ho avuta cattivissima da Calais a Dover e t'assicuro d'aver dato a mangiare ai pesci abbondantmente. Ho veduto il Duca di Forlì a Parigi. Forse torneremo a Napoli in compagnia con della classica da far dormire tutta Napoli.
E il tuo violoncello? e i quartetti come vanno? Tnate cose al Sirg Dr Federico, a Pinto, a cui scriverò presto due righe, salutami tanto tanto i tuoi fratelli non che i parenti, Serafino pure.
Saluta Zingaropoli. Scrivimi per Dio due parole. God by.
Vogliamo bene e credimi sempre Il tuo aff.mo amico Gio. Bottesini.
Source: Museo Teatrale alla Sclal di Milano, COLL. CASATI 1627
Published in: Inzaghi: Giovanni Bottesini p123, carteggio 29