Bottesini to Paolo Serrao (Reigate, 18 Oct 1862)
Mio carissimo Paolo,
Non ho potuto scriverti prima d'ora perchè fui occupatissimo e la Claudina sa bebe quanto poco tempo ci resta in questa continua marea. Colgo l'occasione d'essermi alzato di buon'ora per ringraziarti delle poche linee che veramente d'essere ancora a Napoli sotto quel bel cielo e non coperto da nebbia spaventosa come per esempio in questo momento lo sono.
Ti sono obbligato della compagnia che fai alla Claudina e senza di te sarei un povero diavolo. A Parigi fui da Erard e da Pleyel per il piano del Signor Federico Raffaele. I piani verticali d'Erard non sono buoni e quelli di Pleyel hanno aumentato sino a 1400. Se il Signor Dr Federico non tenesse tanto al nome vi sono delle fabbriche più modeste ma forse eccellenti al pari e si rispamierebbe assai. Io posso avere un piano d'Erard per 1200 ma non sarei soddisfatto. Qualora il Dr Federico si decidesse potrò fare il tutto al nio ritorno a Parigi.
Non ho potuto vedere Beale ma non dubitare di niente per la cambiale. Fra due o tre giorni ti scriverò in proposito.
I Concerti vanno bene e il mio Contrabbasso dà le scoppole a tutti gli altri. La Goddard e Gassier ne sono un poco mortificate, ma ci vuol pazienza. Sparai che ho avuto una travesata cattivissima da Clais a Dover e che le vomitate furono copiose, abbondanti al massimo. L'esposizione magnifica. Si distingue l'Italia per le statue. Il Belgio per la pittura, e Francia ed inghilterra per macchine.
C'è una tal quantità di roba che per vederla tutta bisognerebbe un mese. A Parigi ho sentito la Cenerentola al Teatro Italiano con cani patentati. L'Alboni è finita. Mario è scritturato all'Operà.
Cosa farai? suoni? bevi? mangi? Sta di buon umore tutto e speriamo che possa rimanere per sempre a Napoli dove passeremo il meno male posibile questi giorni di vita che ancora si restano. Vedi che il clima incomincia ad operare su di me. Ti lascio per paura di magnetizzarti. Addio, saluta tanto i tuoi fratelli, scrivimi qualche volta e credimi sempre
il tuo aff.mo amico
Gio. Bottesini
Source: Museo Teatrale alla Scla di Milano, COLL. CASATI 1626
Published in: Inzaghi: Giovanni Bottesini p123, carteggio 28