Tornaghi to Bottesini (Paris, 3 Apr 1860)
Carissimo Tornaghi,
Mentre stava lavorando di tutta buona voglia ai cambiamenti della mia opera, ecco che la notizia del Baritono Storti ricusandosi di fare il brillante, mi tagliò d'un colpo tutto il buon umore e torno a bestemmiare. Cosa voui che faccia. Pregare il Sirg Storti a ginocchio?, e se non sa fare il brillante, perchè sforzarlo? ci sarà forse qualche altra ragione provenire dalla invidiosa intelligenza musicale di Milano. Io però scriverò a Storti istesamente; l'ho conosciuto a Napoli mentre debuttava niente affatto brillantemente (entre-nous). Scriverò anche ai Marzi. Per Dio, sarebbe ora il momento di dare il mio Assedio di Firenze. Figurati che il baritono Graziani vorrebbe venire in Italia espressamente per cantarlo, tanto ne è innamorato. Ma pur troppo non posso fare il procolo della mia musica. Quando penso alla musica che si vede comparire in giornata, sentendomi capace di qualche cosa, e trovando le difficoltà enormi che sempre mi stanno addosso ti prometto che amerei meglio saper fre il ciabattino.
Io son pronto a perdere perfino tutti i miei Contrabassi, se dando bene l'Assedio di Firenze non ottengo un successo luminoso. Lasciami sfogare. Non è vero che la è veramente una triste condizione? pur troppo lo fanno i rostoni. Cerca adunque di fare il tuo possibile per proporre accettabile il mio Assedio. Cerca adunque di fare il tuo possibile per proporre accettabile il mio Assedio.Lo preferisco a tutto quanto ho scritto; il soggetto è addatto alle felici circonstanze d'Italia. Darò parte della propietà ai Marzi, ma che per Dio mi si faccia una volta giustizia. Voglio essere dannato se è l'interesse che mi fa parlare.
Ho cambiato molte cose del Diavolo della Notte. La scena della legatura non posso togliera ma l'ho talmente abbreviata che passerà in un baleno e solamente con le donne, più compatibile. Ho fatto un Notturnino in luogo del Duetto fra il Duca e Valeria. In somma va molto meglio.
Appena l'avrò istrumentato te lo manderò con le necessarie annotazioni. Salutami tanto istrumentato telo manderò con le ncessarie annotazioni. Salutami tanto Tito spero che la sua salute si ristabilirà del tutto. Tante cose a Giulio, non che ai tuoi bravi e gentili compagni di studio. Conservami la tua amicizia, pensa alla condizione in cui mi trovo, rabbioso di fare e non potendoci riescire.
Credimi sempre
Il tuo aff.mo
Gio. Bottesini.
English Translation
Source: Property of Editore Ricordi, Milan
Published in: Inzaghi: Giovanni Bottesini p122, carteggio 21